Sabato 19 Ottobre 2019 dalle 10.00 alle 18.00
Mostra 110 anni di grande calcio
Nella maestosa cornice di Villa delle Rose, a due passi dallo Stadio Renato Dall’Ara, un’inedita collezione di cimeli, memorabilia, maglie e trofei dedicati al Bologna Fc tutta da scoprire. Tre mesi di mostra, da ottobre a inizio gennaio, per un racconto della storia di una passione unica e sempre viva com'è quella per il BFC, capace di proiettare l’entusiasmo dei tifosi verso il futuro.
Evento imperdibile e momento magico per vivere insieme i momenti che hanno reso grande l'amore per la nostra squadra in uno dei luoghi più belli della città.
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Il racconto dei 110 anni del Bologna Fc prosegue anche in altri due dei musei più importanti di Bologna. Il Museo Civico e Medievale e la Salaborsa ospitano infatti due spazi completamente dedicati al BFC, lungo un percorso museale capace di regalare grandi emozioni a tutti, appassionati e curiosi.
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L’Acquisto può essere effettuato, fisicamente al momento della visita presso Villa delle Rose, presso tutti i punti vendita di Vivaticket e on line.
Il biglietto dà diritto all'ingresso al Museo Villa delle Rose, al Museo Civico Archeologico e al Museo Civico Medievale .
* Bambini sotto i 14 anni, over 60, gruppi privati e scolaresche, tutti gli abbonati BFC, i tesserati BFC, iscritti al Centro di Coordinamento Bologna Clubs e Associazioni Futuro Rossoblu, Professional Club rossoblu, Artigiani Rossoblu, Commercianti Rossoblu, guide turistiche, giornalisti con tesserino
Ingresso gratuito per persone con disabilità + 1 accompagnatore
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Maggiori info su https://bfc110.it/le_mostre.html
Sabato 19 Ottobre 2019 dalle 17.00 alle 20.00
Interlace 178 Show
INTERLACE 178 SHOW
work frames di
Fabio Belletti - Davide Manti – Pierluigi Vannozzi
Inaugurazione giovedì 19 Settembre 2019 alle ore 19:00
Galleria B4, via Vinazzetti 4/B (zona universitaria) Bologna
Fino al 19 Ottobre 2019. Dal martedì al sabato dalle 17:00 alle 20:00, oppure su appuntamento. Ingresso libero.
INTERLACE 178 SHOW scaturisce in piena era LCD dall'idea che le immagini che ogni giorno facciamo entrare in casa nostra dalla finestra televisiva tocchino il nostro inconscio solleticando attitudini creative. La mediazione avviene attraverso protesi tecnologiche siano essi cellulari, macchine fotografiche, filtri instagram, fotocopie e xerografie in un mix che non agevola più il riconoscimento certo della fonte - la determinazione tranquillizzante - ma fa dell'immagine-tv icona atemporale slegata dal suo essere lì ed ora o disponibile perchè rivedibile infinitamente (con i nuovi decoder satellitari). La scelta delle immagini usate ha sconfinato indifferentemente nel sociologico/politico, con l'uso ad esempio degli istanti giornalistici subito dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, dell'incendio in diretta di Notre Dame o di banali conferenze stampa per le recenti elezioni europee, nella psicologia per quanto riguarda le vittime di guerre africane videoriprese in fuga o attraverso racconti sconcertanti, ma anche nell'antropologia (se consideriamo i primi piani di vip riesumati in certi talk divenuti ahimè tele-bagarre). I lavori presentati citano poi, tritandoli anche nei titoli, indifferentemente, Erik Satie, Heather Parisi, soap opera coreane, pubblicità locali autoprodotte e strisce di pixel coloratissime create da CCD consenzienti. Si tratta cioè di un POP-show giocoso e combinatorio dall'interno del quale emergono come risultati, a ben guardare, frammenti trasfigurati ma riconoscibili di altri spettacoli legati al nostro "televentuale": sceneggiati RAI, vetrine scintillanti o musei con videowall, fumetti e mostre di copy-art, assemblaggi surrealisti, frames di improbabili canali TV, Blob, sanremi e grandi fratelli. "Riesuma! Riprendi! Ricicla!" potrebbe essere lo slogan rimosso ma strisciante di questa mostra. È così che il televisuale assurge a materia prima d'arte che i tre artisti, Fabio Belletti, Davide Manti e Pierluigi Vannozzi, hanno rielaborato, rielaborano tutt'ora (come work in progress da seguire sui social: vedi #interlace178 o #tvframes) e rielaboreranno in futuro in forme di cui questa mostra rappresenta un primo punto di partenza. L'interlacciamento per questo è la metafora attraverso cui i tre artisti hanno espresso in solido i loro pensieri sul "paesaggio TV": fino almeno agli anni '80 l'interlacciamento era il sistema di scansione di immagini video che prevedeva la divisione del frame tv in linee orizzontali, dette semiquadri, suddivise in linee pari e dispari. Questa tecnica permetteva all'occhio umano di percepire una qualità di visualizzazione migliore. Come sappiamo, i moderni televisori sfruttano altre tecnologie ma a verifica dell'optimum raggiunto fino allora, alcuni monitor LCD possono emulare l'interlacciamento inserendo delle righe nere nel segnale (!) per avere un'idea del risultato finale che si avrà/aveva sul tubo catodico dove tutto precipita in un gorgo per essere poi nuovamente sparato nei nostri salotti.
Sabato 19 Ottobre 2019 dalle 17.30 alle 20.00
Difficili somiglianze - Antonella Cinelli // Festa della Storia
In occasione della Festa Internazionale della Storia, La Quadreria di ASP Città di Bologna ospiterà la mostra “Difficili Somiglianze”, della pittrice contemporanea Antonella Cinelli.
Per sviluppare il tema dell’edizione 2019, “viva la storia viva”, presentiamo un progetto dedicato alle donne, del presente e del passato, in cui opere raffiguranti donne contemporanee, realizzate specificamente per questa occasione, si accostano alle opere e alle figure femminili presenti del museo: i loro ritratti dialogheranno con gli ambienti in cui saranno esposti, attraverso un profondo filo conduttore che lega i volti e le storie di ognuna di loro alle molte ed eterogenee figure di donne che dimorano nella Quadreria
Inaugurazione: sabato 19 ottobre, ore 17.30.
Saluti istituzionali dell’Amministratrice Unica di ASP Città di Bologna Rosanna Favato
Presentazione a cura di Paola Goretti,
seguita da una visita accompagnata della mostra.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
La mostra rimarrà allestita per tutta la durata della Festa della Storia, e fino al 12 novembre 2019.
Vi aspettiamo!
Per saperne di più, contattateci o consultate il nostro sito:
http://www.laquadreria.it/it/2019/10/07/mostra-difficili-somiglianze-di-antonella-cinelli/
#FestaInternazionaleDellaStoria #ASPCittàdiBologna #Bologna #Arte #Donne
Sabato 19 Ottobre 2019 dalle 19.00 alle 21.00
Inaugurazione Five Masterpieces from a Collection 1985-1995
Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Piero Pizzi Cannella, Marco Tirelli
La mostra FIVE MASTERPIECES FROM A COLLECTION 1985-1995 presenta il nucleo storico delle opere degli artisti della Scuola di San Lorenzo provenienti da una prestigiosa collezione privata.
Mai apparse sul mercato e datate tutte all’interno del decennio 1985-1995, le cinque opere in mostra, museali per livello qualitativo e di importanza, propongono un significativo percorso all’interno del momento fondante, e oggi storico, di una generazione romana di artisti che nel tempo è diventata “Scuola” e che vede i suoi componenti essere ormai affermati come maestri del ”classico contemporaneo”.
Ma è anche un rivolgere lo sguardo agli esordi della galleria, che con questi artisti ha dato avvio alla propria attività e con i quali tuttora intesse un proficuo rapporto di continuità.
Sabato 19 Ottobre 2019 dalle 19.30 alle 22.30
CHAO PRAYA
sabato 19 ottobre alle ore 19,30
Squadro inaugura "CHAO PRAYA "
personale di Guido Volpi
in mostra disegni originali e serigrafie in tiratura limitata
ore 20 live: Yaguar
"Non ero mai uscito dall'Europa, viaggiare attraverso la Thailandia mi ha sconvolto. Al ritorno ho iniziato subito a disegnare, per non dimenticarmi nessun dettaglio. Ho riletto i libri che avevo letto per prepararmi al viaggio, era il modo migliore per continuare a stare là, almeno con la mente. Sono andato alla ricerca di libri, riviste, guide turistiche dedicate all'oriente, affascinato da culture che credono negli spiriti, da popoli che vivono solo in mare, da templi dedicati alle scimmie, interi quartieri trasformati in mercati a cielo aperto: ricordo perfettamente quell'odore di cibo e fognatura che non mi ha fatto mangiare per i primi tre giorni.
Ho disegnato simboli religiosi, scene mitologiche, animali, giungla, ho riprodotto arazzi e finte carte da parati, ho costruito dei macachi veri e propri: mi era capitato più volte di vederli da vicino nella giungla, di toccarli.
Anche conoscere e vedere eseguire il tatuaggio tradizionale Thai, il Sak Yant, è stato importante per il mio percorso da tatuatore.
Posso dire che in questi ultimi due anni bolognesi, in realtà io abbia trascorso la maggior parte del mio tempo a vagabondare in Asia, per questo la mostra è interamente dedicata all'Oriente: storie , miti, cultura, iconografia, quella reale e quella che ho immaginato."
Guido Volpi
Sabato 19 Ottobre 2019 dalle 19.30 alle 22.30
CHAO PRAYA
sabato 19 ottobre alle ore 19,30
Squadro inaugura "CHAO PRAYA "
personale di Guido Volpi
in mostra disegni originali e serigrafie in tiratura limitata
ore 20 live: Yaguar
"Non ero mai uscito dall'Europa, viaggiare attraverso la Thailandia mi ha sconvolto. Al ritorno ho iniziato subito a disegnare, per non dimenticarmi nessun dettaglio. Ho riletto i libri che avevo letto per prepararmi al viaggio, era il modo migliore per continuare a stare là, almeno con la mente. Sono andato alla ricerca di libri, riviste, guide turistiche dedicate all'oriente, affascinato da culture che credono negli spiriti, da popoli che vivono solo in mare, da templi dedicati alle scimmie, interi quartieri trasformati in mercati a cielo aperto: ricordo perfettamente quell'odore di cibo e fognatura che non mi ha fatto mangiare per i primi tre giorni.
Ho disegnato simboli religiosi, scene mitologiche, animali, giungla, ho riprodotto arazzi e finte carte da parati, ho costruito dei macachi veri e propri: mi era capitato più volte di vederli da vicino nella giungla, di toccarli.
Anche conoscere e vedere eseguire il tatuaggio tradizionale Thai, il Sak Yant, è stato importante per il mio percorso da tatuatore.
Posso dire che in questi ultimi due anni bolognesi, in realtà io abbia trascorso la maggior parte del mio tempo a vagabondare in Asia, per questo la mostra è interamente dedicata all'Oriente: storie , miti, cultura, iconografia, quella reale e quella che ho immaginato."
Guido Volpi