Prospettive dell'abitare collaborativo. Riflessione aperta sul cohousing
o come svendere le case popolari e potenziare il profitto privato
PRESIDIO PER LA TUTELA DEL DIRITTO ALL'ABITARE E LA CASA POPOLARE
ASSEGNARE SUBITO LE CASE POPOLARI SFITTE!
L'amministrazione comunale ha da tempo dichiarato guerra ai più deboli, che siano questi precari, anziani o studenti: i problemi sociali, in particolar modo l'emergenza abitativa, sono più attuali che mai!
Tramite l'iniziativa “Bologna si prende cura – I tre giorni del welfare” il comune di Bologna e la sua amministrazione presentano ai cittadini il loro modello di welfare per il futuro di questa città, si presenta come un progetto che ha al centro il servizio alle persone, le prospettive per contrastare emarginazione sociale e proporre inclusione senza lasciare indietro nessuno.
Ci chiediamo come può un progetto basato su esternalizzazioni e profitto privato contrastare disuguaglianze sociali!
Tutto il welfare è stato nel corso degli anni e viene man mano privatizzato (sanità, scuola, edilizia pubblica, per citarne alcuni) i risultati sono sotto gli occhi di tutti: smantellamento del welfare pubblico, carenza di servizi accessibili, svendita del patrimonio abitativo pubblico, aumento delle disuguaglianze sociali, difficoltà economiche e povertà!
In tutta la città ci sono moltissimi appartamenti sfitti: da un lato le case popolari vengono tenute vuote, vendute e svendute a privati, dall'altro sempre più persone, lavoratori, precari e studenti hanno difficoltà a pagare l'affitto e a trovare alloggi a prezzi accessibili.
Chi sono i responsabili?
Il comune:
Le politiche comunali che vogliono sempre più trasformare la nostra città in una città – vetrina, espellendo nelle zone periferiche o di provincia le fasce popolari e meno abbienti, trasformando tutto il resto a misura di turisti e studenti benestanti (pensiamo allo Studenthotel, il fenomeno Airbnb che ha sottratto già più di 4000 alloggi dal regolare mercato immobiliare).
L'Azienda Casa Emilia-Romagna:
L'Acer che amministra in modo irresponsabile le case popolari, patrimonio pubblico, come se fosse un'azienda privata, vendendo e svendendo appartamenti, alzando gli affitti e sfrattando numerosi nuclei assegnatari.
La speculazione edilizia dei grandi palazzinari!
Non abbiamo bisogno dell'abitare collaborativo ma di CASE POPOLARI e di un Comune che si faccia veramente carico dell'emergenza abitativa e delle difficoltà dei suoi cittadini, contrastando gli enormi interessi privati e invece rafforzando il ruolo del welfare pubblico!
Purtroppo troppo spesso le risposte della nostra amministrazione sono sfratti e sgomberi, senza mai fornire soluzioni alternative dignitose.
La nostra risposta? Assegnare le case popolari vuote a tutti coloro che ne hanno bisogno!
- Realizzazione di un milione di alloggi ERP in 10 anni utilizzando il 2% delle entrate nazionali
- Riqualificazione delle aree urbane sfitte creando posti di lavoro pubblico
- Abolizione del piano casa Renzi-Lupi
- Blocco della privatizzazione e della vendita del patrimonio abitativo pubblico
- Blocco di sfratti, sgomberi e pignoramenti
- Abolizione legge 431 per alloggi non di lusso
- Piano di prevenzione e tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e da calamità naturali
Asia – USB insieme agli inquilini si organizza e lotta per difendere il diritto all'abitare e il diritto al welfare pubblico!
Ci vediamo venerdì 1/03 in Piazza del Nettuno alle ore 10.30 per contrapporre alla logica del welfare privato la necessità di impegno pubblico a garanzia dei diritti!
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